Pubblicati i primi risultati dell'indagine 2013 sulla soddisfazione espressa dai cittadini dei 28 Paesi dell'Unione Europea rispetto alla qualità della vita

In occasione della Giornata internazionale della felicità che si celebra oggi 20 marzo, Eurostat ha pubblicato i primi dati emersi dall'indagine relativa al 2013 sulla soddisfazione espressa dai cittadini dei 28 Paesi dell'Unione Europea rispetto alla qualità della vita nelle rispettive nazioni. Si tratta dell'anticipo dei risultati di un lavoro più corposo in programma per giugno, svolto per la prima volta da Eurostat.
L'Italia si posiziona al diciannovesimo posto nella classifica del benessere. L'indice nazionale, fissato a quota 6,7, risulta infatti inferiore alla media europea e ai dati fatti registrare da tutti gli altri grandi Paesi Ue.
Alla domanda se il cittadino si senta soddisfatto o meno della propria vita, circa l'80% dei cittadini Ue a partire dai 16 anni risponde con una votazione almeno sufficiente (6 in una scala da 0 a 10). La soddisfazione media è di 7,1 punti. Con un risultato medio di 8, gli abitanti di Danimarca, Finalndia e Svezia si mostrano come i più appagati, seguiti da olandesi e austriaci (entrambi a 7,8). Sul versante opposto si collocano i cittadini della Bulgaria (4.8) di gran lunga i meno felici, seguiti da greci, ciprioti, ungheresi e portoghesi.
Se si guarda alla ripartizione per fasce di età, nel complesso della Ue si assiste generalmente a un diminuire della soddisfazione con l'avanzare dell'età. Quanto ai fattori che determinano la soddisfazione, il reddito non è al primo posto. Il fattore determinante resta la salute, tanto che i più felici risultano essere coloro che alla voce del benessere fisico danno un voto tra 7,9 e 10 punti. Seguono poi la situazione finanziaria, quella occupazionale e le relazioni sociali.