Presentato il Rapporto Mondiale sulla Felicità 2017

Nel World Happiness Report 2017, la classifica che ogni anno viene rilasciata il 20 marzo, Giornata internazionale della Felicità, presso le Nazioni Unite (con il sostegno italiano della Fondazione Ernesto Illy), quest'anno è la Norvegia al primo posto (era quarta nel 2016), superando la Danimarca, a lungo paese più felice del mondo. Seguono Islanda e Svizzera. Gli Stati Uniti sono al 14° posto, mentre l'Italia si classifica al 48°, dopo l'Uzbekistan e prima della Russia.

I primi quattro paesi, che ogni anno si giocano la prima posizione, risultano al top per l'insieme di fattori che sostengono la felicità, e che sono usati come 'misuratore':  la cura della comunità, la libertà, la generosità nelle donazioni, l'onestà, la salute, il reddito e il buon governo. In particolare la Norvegia vince non grazie alla sua ricchezza petrolifera, ma a dispetto di essa. Le politiche ambientali sono infatti diventate la pratica d'eccellenza di questo paese del nord Europa.
I paesi della top ten hanno valori elevati in tutte e sei le variabili chiave utilizzate per spiegare le differenze tra i paesi su questo tema: il rapporto tempo libero/reddito, l'aspettativa di vita in buona salute, l'assistenza di qualcuno su cui contare nei momenti di difficoltà, la generosità, la libertà e la fiducia, quest'ultima misurata con l'assenza di corruzione tra imprese e governo.
La felicità è insieme qualcosa di sociale e personale e non è legata al prodotto interno lordo, alla ricchezza economica di un paese, tanto è vero che nel report si legge che in Cina non sono più felici di 25 anni fa, che gran parte dell'Africa sta migliorando lottando strenuamente per le sue condizioni di 'felicità' e che negli Stati Uniti d'America la felicità sta crollando (solo nel 2007 infatti figurava al terzo posto tra i paesi Ocse e ora si posiziona al 14°).