Bes: Rapporto sul benessere equo e sostenibile 2016

Il 14 dicembre l'Istat ha presentato il Rapporto Bes 2016 e un primo insieme di indicatori SDGs sugli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals) delle Nazioni Unite.
Giunto alla quarta edizione, il Rapporto Bes offre un quadro integrato dei principali fenomeni economici, sociali e ambientali che caratterizzano il nostro Paese, attraverso l'analisi di un ampio set di indicatori (130) suddivisi in 12 domini. ll Rapporto propone anche misure sintetiche (indicatori compositi) di alcuni domini che consentono l’aggregazione in un unico valore dei singoli indicatori.

Quest'anno il Rapporto Bes si lega a due importanti novità:

  • l'inclusione degli indicatori di benessere equo e sostenibile tra gli strumenti di programmazione e valutazione della politica economica nazionale, come previsto dalla riforma della Legge di bilancio, entrata in vigore nel settembre 2016;
  • l'approvazione da parte delle Nazioni Unite dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e dei 17 obiettivi (SDGs nell'acronimo inglese), con i quali vengono delineate a livello mondiale le direttrici dello sviluppo sostenibile dei prossimi anni.


Consulta il Rapporto completo 2016 e la sintesi.
Per tutti i dettagli consulta il sito istat.

Istat: I tempi della vita quotidiana - Anno 2014

Nel 2014 si stima che la giornata media di 24 ore della popolazione sia così distribuita: 48,7% dedicato alla cura personale, 8,8% al lavoro retribuito, 3,6% all'istruzione, 12,6% al lavoro familiare, 21% al tempo libero e 5,2% agli spostamenti sul territorio.
Fra il 2003 e il 2014 aumenta la quota di giovani di 15-24 anni che sono quotidianamente impegnati in attività formative (da 44,7% a 54,5%) e si riduce quella di chi svolge un lavoro retribuito (da 22% a 13,5%). I giovani guadagnano, inoltre, 23' al giorno di tempo libero (da 5h10' a 5h33').
Sin da bambine, le donne svolgono più lavoro familiare e hanno meno tempo libero dei coetanei. La differenza inizia a manifestarsi già tra gli 11 e i 14 anni e aumenta sensibilmente al crescere dell'età.
Negli ultimi cinque anni, il tempo per il lavoro retribuito diminuisce di 19' al giorno fra gli adulti (25-64 anni), sia per effetto del calo di quanti vi si dedicano in un giorno medio (da 50,2% del 2009 a 47,6% del 2014), sia per la riduzione del tempo di lavoro degli occupati, da 5h44' a 5h23'.
Rispetto al 2009 aumenta di 12' al giorno il tempo dedicato dagli uomini adulti al lavoro familiare (1h50'). Seppure di entità limitata è un'accelerazione rispetto alle tendenze di fondo: in precedenza il contributo maschile era aumentato di soli 17' in vent'anni.
Per le donne adulte, al contrario, prosegue la tendenza a ridurre il tempo per il lavoro familiare, da 5h21' a 5h13'. Il calo riguarda per la prima volta anche le "giovani anziane" (65-74 anni) che recuperano 13' di tempo libero e perdono 10' di lavoro familiare.

Consulta il rapporto.

Bes: pubblicato il volume di sintesi sui 12 report relativi all'Emilia-Romagna

E' da oggi disponibile la raccolta dei dodici report, già pubblicati dall'Area Programmazione, Controlli e Statistica, relativi ciascuno a una diversa dimensione del Bes. Lo studio effettua un confronto temporale tra i dati dell'Emilia-Romagna e i dati nazionali rispetto ai principali indicatori utilizzati nella terza edizione del "Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile (Bes 2015)", redatto a cura dell'Istituto nazionale di statistica (Istat) e del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (CNEL) con l'obiettivo di analizzare gli elementi fondanti del benessere e del progresso in Italia e nei suoi territori. I dati verranno aggiornati a seguito della diffusione della quarta edizione del Rapporto nazionale, prevista nel corso del prossimo mese di dicembre. Nella sua continuità il Bes aspira a diventare un punto di riferimento per i cittadini e le cittadine, per la società civile, i media e la politica, al fine di avere un quadro complessivo dei principali fenomeni sociali, economici e ambientali che caratterizzano il nostro Paese.

Istat: La soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita nel 2016

Per la prima volta dopo 5 anni, nel 2016, migliorano le stime relative al giudizio delle famiglie sulla soddisfazione per le condizioni di vita.
Rispetto al 2015, inoltre migliorano i dati campionari sulla percezione della situazione economica di famiglie e individui, mentre è stabile la soddisfazione per gli aspetti relazionali (famiglia e amici), la salute e il tempo libero. In lieve aumento anche la soddisfazione degli occupati per il lavoro.
Notevole è l'incremento della quota di persone di 14 anni e più che esprimono un'alta soddisfazione per la propria vita nel complesso: dal 35,1% del 2015 al 41% del 2016.
La soddisfazione per la propria vita diminuisce all'aumentare dell'età: risultano altamente soddisfatti il 54,1% dei giovani tra 14 e 19 anni e il 34,4% degli ultra 75enni. Fanno eccezione i "giovani adulti" e i "giovani anziani" (rispettivamente 35-44 e 65-74 anni): in entrambi i casi la quota di coloro che indicano punteggi più alti è superiore rispetto alla classe di età che li precede. Non si rilevano invece nei livelli di soddisfazione significative differenze di genere.
La quota di persone di 14 anni e più soddisfatte della propria situazione economica aumenta dal 47,5% del 2015 al 50,5% del 2016.
Nel 2016, aumenta anche la quota di famiglie che giudicano la propria situazione economica invariata (dal 52,3% del 2015 al 58,3%) o migliorata (dal 5,0% al 6,4%) e le proprie risorse economiche adeguate (dal 55,7% al 58,8%).

Consulta il rapporto.

Pubblicati gli ultimi tre studi sul Bes 2015

Sono da oggi disponibili gli approfondimenti relativi a Politica e istituzioni, Benessere soggettivo e Benessere economico, gli ultimi tre della serie di studi nei quali l'Emilia-Romagna viene messa a confronto temporale con l'Italia rispetto alle dodici dimensioni del Bes.
La comparazione avviene sulla base dei principali indicatori utilizzati nella terza edizione del “Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile (Bes 2015)”. Queste ulteriori dimensioni esaminate, che fanno seguito a salute, ambiente, qualità dei servizi, istruzione e formazione, lavoro e conciliazione dei tempi di vita, sicurezza, ricerca e innovazione, relazioni sociali, paesaggio e patrimonio culturale, corrispondono a quelle "votate" dai bolognesi come decima, undicesima e dodicesima nella rilevazione sul Bes alla quale hanno partecipato quasi seimila cittadini e cittadine. Il Bes viene redatto a cura dell’Istituto nazionale di statistica (Istat) e offre un quadro integrato dei principali fenomeni sociali, economici e ambientali che hanno caratterizzato l'evoluzione del nostro Paese negli anni recenti.
A breve sarà consultabile un volume che raccoglie tutti i dodici studi, relativi ad altrettanti domini, pubblicati a partire dal mese di aprile 2016.